
Io sono Febbraio di Shane Jones
All’inizio di febbraio, ripropongo una recensione che ho scritto su un volume decisamente “a tema” l’anno scorso per il sito VignolaWeb. Buon febbraio.
Un cofanetto non basta a rendere un libro “di buon gusto”. La copertina stampata a impressione, con tutti quei solchi da seguire con il dito, invece inizia a comunicare qualcosa in più.

Questo giovane Shane Jones, autore formatosi alla scuola creativa e molto indie dei crapbooks (le edizioni autoprodotte in tiratura limitatissima, che si caratterizzano per l’insistente gioco formale con l’aspetto della pubblicazione) ha mandato in libreria un paio di anni fa un delizioso libriccino (che Isbn ha reso un bell’oggetto da possedere) dal titolo Io sono Febbraio. Attualissimo, non c’è che dire – anche se la pubblicazione è praticamente vecchia per i tempi dell’industria editoriale, ma tanto febbraio almeno una volta all’anno non te lo schivi.
Si tratta della storia di una cittadina innominata e senza precisa collocazione geografica sulla quale perdura un febbraio di mille e più giorni, che rende tutto plumbeo, e triste. Febbraio esercita una strana dittatura sugli abitanti, deprimendoli e privandoli dell’amato passatempo del volo – neppure gli aquiloni si staccano più dalla terra dura.

Difficile trovare una chiave univoca per leggere questa storia sospesa in una dimensione parallela, della quale o si accettano le regole o conviene che smettiate di leggere. È uno di quei casi in cui bisogna accettare la sfida di calarsi in un mondo linguistico e letterario molto lontano da noi: Io sono Febbraio ha tutte le caratteristiche di un racconto allegorico, genere piuttosto lontano dalla nostra tradizione, ma frequente e fondamentale nella cultura di derivazione puritana del New England (luogo citato non a caso nell’esergo in apertura del volume). In quest’aria di favola, di neve, in questa atmosfera da sermone e sospensione del tempo, Thaddeus, la moglie Seth e la figlia Bianca vivono questo tremendo ed infinito inverno assieme ai concittadini; cospirano, si uniscono alla Soluzione, strana congregazione di uomini mascherati da uccelli in difesa del volo, attuano piani di Sforzo Bellico. Espiano la colpa di aver alzato gli occhi al cielo. Ma di un mondo parallelo è inutile fare sintesi, bisogna aprire da pagina 1 e buttarcisi dentro.
Sul sito della casa editrice c’è anche la colonna sonora da ascoltare durante la lettura. Azzeccata. Magari approfittando del nostro più ordinario febbraio per un momento di lettura e relax.
